Perchè il mio bambino dà le botte

Anche se ti può sorprendere o, in alcuni casi, farti vergognare, devi sapere che tra i 12 e i 36 mesi è una cosa assolutamente normale che il bambino ti cerchi di colpire o lo faccia ad altre persone; ed è parte della sua crescita.

A quest’età il bambino sta ancora sviluppando il linguaggio, vuol essere indipendente e non sa come controllare i suoi impulsi. Infatti, è molto probabile che quando ti dia botte è perché stai provando ad aiutarlo, o stai facendo qualcosa che vorrebbe fare da solo e che non ci sta riuscendo: a quel punto si arrabbia e ti colpisce. Ma questo non vuol dire che dobbiamo consentire questo comportamento aggressivo. Al contrario, dobbiamo insegnare ai nostri piccoli a gestire le proprie emozioni in diversi modi. Non fare nulla, ridere o far finta che non lo stai vedendo non aiuterà a migliorare la situazione.

Che possiamo fare?

  1. Stabilire limiti chiari. Rispondi immediatamente quando il piccolo diventa aggressivo. Allontanalo per qualche minuto (1 o 2 minuti sono sufficienti) in modo tale che si possa calmare. Questo gli farà vedere anche che se si comporta così non può stare con gli altri e piano piano cambierà condotta.
  2. Mantenere la calma. Non gridare né colpire il piccolo. Gli faresti vedere solo altri modi di essere aggressivo e non sei coerente con la condotta che vuoi cambiare. Devi mantenere la calma e parlare guardandolo negli occhi.
  3. Essere costanti. Dobbiamo provare a rispondere sempre allo stesso modo. In questo modo, stiamo creando uno schema al quale il piccolo saprà rispondere ed eviteremo di aumentare la rabbia.
  4. Offrire alternative. Quando il piccolo si è già calmato, dobbiamo parlargli, capire che cosa è successo, perché ha reagito così. Possiamo fargli capire che è normale arrabbiarsi ma che non possiamo fare del male agli altri. Quando si sente così, deve provare a chiederci aiuto o a dire con le parole che si sta arrabbiando.
  5. Riparare il danno. È più efficace fargli vedere che quello che ha fatto ha un effetto e poi chiedere scusa successivamente, perché a questa età non sanno bene che significa e lo devono imparare piano piano. Ad esempio: “andiamo a vedere come sta il tuo amico, portiamo un cerotto per curare la bua e chiediamo scusa?”
  6. Premiare la buona condotta. Anziché stare attenti ai momenti aggressivi, dobbiamo stare attenti ai momenti in cui fa il bravo, che aiuta gli altri, che condivide i suoi giochi. Quando condivide invece di colpire, dobbiamo lodarlo: “Che bello che state giocando insieme con i tuoi giocattoli!”

E non dobbiamo dimenticare che dobbiamo essere empatici e parlare con i nostri piccoli, farli stare meno tempo davanti a uno schermo e passare più tempo insieme. Ricorda, se vuoi qualche consiglio per farti ascoltare senza perdere la pazienza puoi leggere anche questo articolo del nostro blog.