Di questo argomento abbiamo parlato con il dottor Marco Simeoni nel nostro webinar sui disturbi del linguaggio. I bambini imparano per imitazione e, quando apprendono le prime parole, prestano attenzione anche ai movimenti della bocca per imitarli. Osservare le labbra aiuta i bambini durante l’acquisizione e lo sviluppo del linguaggio.
Dall’età di quattro mesi emettono dei balbettii e la bocca dell’adulto che gli sta vicino attira la loro attenzione. Non è illogico pensare quindi che l’uso delle mascherine abbia ostacolato questo sviluppo nei più piccoli.
Infatti, pensandoci, anche tu avrai notato che da quando indossiamo le mascherine è molto più difficile per noi capire le persone: spesso chiediamo loro di ripeterci informazioni o addirittura di parlare più forte. Questo accade perché inconsciamente prestiamo attenzione anche ai movimenti della bocca quando parliamo con altre persone.
Il linguaggio è uno strumento fondamentale nel processo di socializzazione di un bambino e pertanto il suo sviluppo linguistico dipende dall’interazione e dagli stimoli. Quindi, se i nostri piccoli trascorrono molte ore con persone che indossano la mascherina, è importante che durante il tempo che passano con gli adulti senza mascherina ricevano stimoli di qualità.
In questo senso, possiamo fare a casa tanti giochi di ripetizione di onomatopee, sillabe e parole, gesti facciali, ecc. che li aiuteranno a compensare gli effetti negativi della mascherina.
Un’altra cosa importante da non fare è interrompere o anticipare le risposte quando un bambino vuole parlare oppure rispondere al loro posto (ad esempio, quando qualcuno chiede il loro nome). Questi sono tra gli errori più comuni che facciamo noi adulti.
Ovviamente, non dobbiamo dimenticare la lettura. I libri sono un ottimo potenziatore del linguaggio, oltre a permetterci di rafforzare i legami emotivi con i nostri figli. Leggere ad alta voce permette ai bambini piccoli di riconoscere suoni, intonazioni, imparare nuove parole o espressioni.
In sintesi, sebbene la mascherina possa ostacolare lo sviluppo del linguaggio dei più piccoli, sappiamo minimizzare gli effetti: approfittando del tempo che trascorriamo con loro senza mascherina e offrendo loro stimoli linguistici “faccia a faccia”.
Servono ancora studi longitudinali (che prendono in considerazione un arco di tempo più lungo) che possano confermare se questi ritardi linguistici rilevati dall’inizio della pandemia saranno risolti con un adeguato stimolo o se, al contrario, porteranno ad altre difficoltà.
In ogni caso, come sempre vi consigliamo, se avete dei dubbi sullo sviluppo del linguaggio dei vostri figli, di rivolgervi al vostro pediatra o ad un logopedista qualificato.